domenica 17 marzo 2013

Intervista! - Ultima parte -



“Quindi?”
“Beh… molto bello. Davvero molto bello. E strano. Sono tutti così i racconti?”
“La maggior parte si. Tuttavia probabilmente dovrò inserire qualcosa di più normale, qualche racconto più lungo se voglio terminarlo entro l’anno.”
“Se tutti i racconti saranno di questo calibro potrebbe diventare il mio libro preferito.”
“Addirittura?”
“Sono tutti tuoi i racconti?”
“No. Ho un collaboratore talentuoso,  con cui ho già lavorato in passato. Anzi, probabilmente non sarà il solo. Forse Ci saranno più autori. O più collaboratori. Dipende da come ci accorderemo.”
“Difficile mettersi in accordo?”
“A volte si. Soprattutto su cosa e come deve essere scritto.”
“Hai un’idea su quando sarà pubblicato?”
“Assolutamente no. Ma sono, anzi siamo, a buon punto. Ancora una decina di racconti, poi tocca la revisione. Entro l’anno sicuramente.”
“E la Leggenda?”
“Maggio. Il sesto libro verrà pubblicato a Maggio salvo imprevisti. Sarà pronto sicuramente prima, ma voglio che siano pronte tutte le versioni in contemporanea.”
“Non vedo l’ora.”
“Prima devi leggere il quinto.”
“Già comprato, lo sto tenendo da conto per non rimanere senza.”
“Ma piantala.”
“Credo di averti chiesto tutto. Un ultima cosa… Neril è…”
“NON TI DICO NULLA. Ora tocca a te pagare da bere.”
“Birra?”
“Birra.”

sabato 16 marzo 2013

INTERVISTA! - seconda parte -



“Dicevamo? Neril è il protagonista?”
“Rinunciaci, non basta una birra per farmi cantare.”
“Ok, quindi la Leggenda ha avrà ancora molto da dire.”
“Puoi scommetterci.”
“A quando una pubblicazione ufficiale? Ormai i lettori sono tantini per un romanzo inedito.”
“Non dipende da me. Ho avuto tante proposte, ma nessuna che al momento motivi tale scelta.”
“Soldi intendi?”
“Anche, ma non solo. Pubblicherei il primo romanzo della saga gratis, solo per pura soddisfazione personale. Peccato che gli editori disposti a farlo (e che ne sono stati parecchi), vogliono di più. La soddisfazione personale è una cosa, lavorare gratis è un’altra. Non voglio entrare nei dettagli, diciamo che per ora non ho trovato un editore che mi abbia proposto un contratto interessante.”
“Un vero peccato. Cosa ti motiva quindi a continuare a scrivere?”
“Passione. E rispetto per i Lettori. Non posso certo lasciarli così, a metà storia.”
“Non è da tutti… Io, da lettore lo apprezzo molto. Sarebbe come guardare una serie tv e scoprire che non c’è il finale dopo aver comprato tutte le serie precedenti. Poi la Leggenda ha un qualcosa di nuovo. Qualcosa che fin’ora non c’era.
“Trovi?”
“Io penso di si. All’inizio sembra un romanzo fantasy come tanti, ma il mondo che hai creato poi si rivela così strano che effettivamente non sembra più un fantasy.”
“Strano?”
“Intendo che non è il solito fantasy. Ho trovato un po’ di tutto, dal classico al moderno. Un miscuglio che per quanto strano funziona.”
“Beh, ti ringrazio. Curiosità, dove sei arrivato nella lettura?”
“Sto finendo il quarto libro.”
“Eeee?”
“Vuoi sapere se mi piace vero? Ma com’è che sei tu a fare le domande adesso?”
“Semplice, perché voglio sapere chi ho davanti. Quindi domanda trabocchetto.
Se la centri continui tu. Se no rispondi alle mie domande.”
SPOILER
“Ok, l’hai letto veramente. Continua pure.”
“E’ la prima volta che devo fare un esame per fare un’intervista. In ogni caso, per rispondere alla tua domanda. Mi piace. Devo dire che la storia si evolve un po’ lentamente, ma la lettura è piacevole. Come pensano in tanti il tuo metodo di impaginazione è tanto odioso quanto geniale.
Come mai questa scelta di fare capitoli così brevi?”
“La gente non ama leggere, così dicono. Il tempo è poco e questa SCUSA è uno dei motivi perché i libri restano sugli scaffali. Così ho deciso di provare a fare capitoli brevi che possano intrattenere anche solo per 5 minuti. Cinque minuti li trovano tutti. Alternare i capitoli mi serve sia per far evolvere più trame contemporaneamente che a mantenere alto l’interesse. In pratica ogni capitolo lascia qualcosina in sospeso che dovrebbe invogliare la lettura. Il motivo della lunghezza  fa in modo che il Lettore trovi ancora 5 minuti per andare avanti.”
“Un metodo che funziona, devo ammetterlo. Almeno con me ha funzionato. Ma gestire così tante trame non è difficile?”
“Non immagini quanto. Fortunatamente più la trama prosegue e più semplice diventa il tutto.”
“Ora, una domanda che devo farti. In quattro libri che ho letto ho trovato una quantità di eventi, di personaggi a dir poco fuori misura. Sembra a volte che la trama sia talmente vasta che difficilmente possa portare a qualche parte. In realtà più di una volta le mini-trame si incrociano in modo a dir poco inaspettato. Ad esempio durante la fuga nella cascata del Diavolo.”
“Attento a ciò che scrivi, non spoilare troppo…”
“Tranquillo, dicevo… la trama quindi è già scritta in modo che tutti gli eventi si incastrino alla perfezione, suppongo.”
“Supponi male.”
“Cosa vuoi dire?”
“Voglio dire che la trama si evolve da sola. Io non so bene cosa succederà quando mi metto a scrivere.”
“Quindi è tutto un caso?”
“Non credo. Nel senso che i personaggi sanno cosa fare. E quando lo fanno tutto va magicamente a posto. Come se la storia fosse già scritta. Sembra una pazzia ma è la verità.”
“Mi stai dicendo che non sai come finirà il tuo romanzo?”
“Assolutamente si. Non ne ho idea. So solo che finirà come deve finire. E che finirà senza lasciare buchi nella storia. Se ci saranno buchi saranno motivati anche quelli.”
“Sai che con questa affermazione potresti perdere molti lettori?”
“Spero di no. Anche perché la saga verrà portata a termine, è già praticamente finita. Tutto il tempo verrà impiegato per una stesura più accurata, cosa che effettivamente mi occupa la maggior parte del mio tempo.”
“Sembri molto fiducioso.”
“Lo sono perché i Lettori sono soddisfatti della Leggenda. Perché sono sempre di più e questo significa che il passaparola che si sta generando è del genere positivo. Se quello che ho scritto fin’ora piace, quello che scriverò dopo non potrà che essere migliore. Si diventa più bravi con la pratica, sbaglio?”
“In teoria si. In pratica molte saghe promettenti finiscono malissimo. Non vorrei che la Leggenda facesse quella fine.”
“Lo spero anch’io. Chi vivrà vedrà… anzi leggerà.”
“Dicevi che Rapture è il libro che preferisci. Motivo?”
“E’ quello scritto meglio. Dal mio punto di vista ovviamente. Senza contare la trama. Unico rammarico è che non sia mia.”
“Verrà mai pubblicato?”
“La 2k non mi ha ancora contattato. Le speranze ci sono, ma non ci conto. In ogni caso, cmq vada sono contento di averlo scritto.”
“Tra i tanti scritti ho notato Incazzatissimo Me, Diavolo di un commesso e Noi che… Tutti nati in pochissimo tempo. Come mai non ti concentri solo su un genere?”
“Io scrivo, non scelgo mai cosa scrivere. Sembra strano ma quando mi metto alla tastiera non so mai cosa riempirà il foglio. Certe volte mi viene un’idea e provo a metter giù due righe. Quando smetto mi trovo 10 pagine. Quindi questi libriccini sono nati per caso e si vede. Non sono curati, scritti in fretta e furia. Quasi tutti scritti in circa 10 giorni, non puntano certo alla perfezione. Diciamo che sono un intrattenimento per i lavori grossi. Tuttavia Incazzatissimo Me e Noi che sono stati apprezzati.”
“Il commesso?”
“Il commesso no. Un flop per ora. Peccato, a me piaceva. Lo trovo divertente.”
“Ho letto Incazzatissimo Me. E’ un po’ cattivello.”
“Dovresti leggere il seguito…”
“Il seguito? C’è un seguito?”
“NO. O meglio, si. Ma non lo pubblicherò. Chi l’ha letto lo ha trovato troppo cattivo. Così non ci sarà un seguito a meno di una revisione drastica che al momento non ho intenzione di fare.”
“Accidenti, ma scrivi un sacco.”
“E quello che scrivo non è nemmeno un decimo di quello che ho in testa…”
“Il prossimo libro? Si può sapere?”
“Una raccolta di racconti brevi. Un libro molto particolare devo ammettere.”
“Puoi dirmi di più?”
“Beh, posso farti leggere un racconto, ma niente spoiler. Solo un parere.”
“Ok. Lo leggo subito?”
“Se vuoi.”
“Dammi 5 minuti allora.”

venerdì 15 marzo 2013

Intervista!

Alla fine ho ceduto. Un Lettore, che ha anche un suo bel blog, mi ha convinto a essere intervistato.
Non sapevo bene come sarebbe andata, ma alla fine mi sono, anzi ci siamo divertiti.
Di seguito un estratto dell'intervista non editata.



“Prima intervista? Davvero?”
“Già.”
“Nervoso?”
“Non ancora.”
“Non deve preoccuparsi.”
“Dammi del tu o l’intervista finisce qui. Non sono COSI’ vecchio.”
“Ok. Da quanto scrivi?”
“Da quando avevo 6 anni circa. No, non è una battuta. Davvero. Nel senso che ho sempre adorato scrivere storie.”
“Ricordi la tua prima storia?”
“Mmm, si. Credo. Parlava di un gruppo di ragazzi che entravano in una casa stregata alla ricerca di un tesoro. C’era un mostro che si svegliava ogni 100 anni e manco a dirlo quello era l’anno buono.
Ricordo vagamente la storia, mi sembra finisse con un nulla di fatto. Il mostro non ammazza nessuno, i ragazzi non prendono il tesoro ma riescono a scappare.”
“Scritta a 6 anni?”
“6-8… pretendi troppo. In ogni caso era scritta a macchina e occupava un bel foglio a4 pieno pieno.”
“Scrivevi a macchina?”
“Ero bravissimo. Usavo BEN 2 dita!”
“Poi?”
“Poi ho smesso.”
“Motivo?”
“Le dita mi si incastravano tra i tasti e facevano un male cane.”
“Davvero?”
“No. Ho smesso perché avevo altro per la testa, non ricordo.”
“Quando hai ripreso?”
“A 15 o giù di lì.”
“Cosa hai scritto?”
“L’inizio di un seguito di Indiana Johns. Mai finito. Anzi andato perso.”
“Motivo?”
“Pretendi troppo dalla mia memoria.”
“Ma non eri COSI’ vecchio?”
“Touchè.”
“Hai scritto altro?”
“Certo, un romanzo. Intorno ai 16, forse 17 anni.”
“Mollato anche quello?”
“No. Finito. Ci ho messo 6 anni ma è finito.”
“Pubblicato?”
“No. Ne lo sarà mai.”
“Motivo?”
“Quel romanzo è per me.”
“Si può sapere di cosa parla?”
“Assolutamente NO!”
“Mai fatto un’intervista così.”
“Ci credo. Spara la prossima.”
“Poi cosa hai scritto?”
“Ho partecipato nel 2000 ad un concorso su radio Dj. Lettarario. Una storia che veniva scritta a puntate da diversi autori. Si chiamava C’era una notte nel 2000...”
“Hai vinto?”
“Sni. Nel senso che sono arrivato 4°. Potenzialmente 1°.”
“Cosa vuoi dire?”
“Che la giuria letteraria aveva messo gli occhi sul mio pezzo. Poi i tempi della radio hanno impedito la lettura on-air. Ho scoperto dopo, sul loro sito che il pezzo non trasmesso era il mio.”
“Deluso quindi?”
“Puoi scommetterci. Ho smesso di scrivere per 6 anni.”
“E poi?”
“Poi ho iniziato la Leggenda.”
“Niente di meno che la Leggenda? Così, di botto?”
“Già. Di botto.”
“Ricordami l’anno.”
“2006.”
“Perché le date non corrispondono sui romanzi? Lo so dovevo chiederlo dopo ma non mi aspettavo questo 2006.”
“Perché dopo le numerose revisioni le date sono andate a remengo. Non ce ne sarà una giusta. Nemmeno dopo la pubblicazione dei prossimi. Tutto a caso.”
“Beh, torniamo alla Leggenda. Come è nata, questo lo ricordi?”
“Mmm… si. Dopo aver letto un libro fantasy, non dico l’autore. Sono rimasto stupito di come a distanza di 20 anni dalla mia ultima lettura del genere non sia cambiato ancora NULLA. Sempre le stesse cose…”
“Ti ha deluso?”
“Non il libro per di se, quanto il genere ormai stantio. Anche la mia nipotina (NON SONO NONNO! UNO ZIO! SONO UNO ZIO!), si annoiava mentre lo leggevo. Così ho deciso di rendere più movimentata la trama. Ho iniziato una storiella che per gioco è diventata poi quello che adesso è una passione.”
“Hai ripreso a scrivere per caso?”
“Si. Per caso.”
“E’ stata dura?”
“Accidenti, durissima. Il primo libro lo riscriverei ancora da zero se fosse per me. Reputo  i seguenti tutti molto migliori del primo. Nel primo sono proprio “incriccato”.
“Quale libro preferisci?”
“Rapture.”
“Intendevo della Leggenda.”
“Il settimo.”
“Ma se sono solo 5.”
“Per ora.”
“Saranno 7 in tutto?”
“Se mi seguiresti sul blog lo sapresti da un pezzo.”
“Già pronti?”
“No. Il settimo è ancora in alto mare. Sarà tuttavia il più bello. Ne sono certo. Quasi.”
“Di quelli scritti? Pubblicati?”
“Il quinto, anche il quarto. A me piacciono tutti, ovviamente. Una domanda del genere non può avere una risposta seria, non trovi?”
“E il tuo personaggio preferito?”
“Non lo conoscete ancora. Non posso parlarne. Però per ora direi che Salier e Ent sono i miei preferiti. Anche Rossax, ma darà il suo meglio fra un po’.”
“Neril no?”
“Neril? Ha del potenziale, ma per ora è inespresso.”
“Ma se è il protagonista!”
“Davvero? Sicuro?”
“Non è lui?”
“Non ti rispondo. Tu invece rispondi a me. Vuoi una birra?”

Fine prima parte.