sabato 16 marzo 2013

INTERVISTA! - seconda parte -



“Dicevamo? Neril è il protagonista?”
“Rinunciaci, non basta una birra per farmi cantare.”
“Ok, quindi la Leggenda ha avrà ancora molto da dire.”
“Puoi scommetterci.”
“A quando una pubblicazione ufficiale? Ormai i lettori sono tantini per un romanzo inedito.”
“Non dipende da me. Ho avuto tante proposte, ma nessuna che al momento motivi tale scelta.”
“Soldi intendi?”
“Anche, ma non solo. Pubblicherei il primo romanzo della saga gratis, solo per pura soddisfazione personale. Peccato che gli editori disposti a farlo (e che ne sono stati parecchi), vogliono di più. La soddisfazione personale è una cosa, lavorare gratis è un’altra. Non voglio entrare nei dettagli, diciamo che per ora non ho trovato un editore che mi abbia proposto un contratto interessante.”
“Un vero peccato. Cosa ti motiva quindi a continuare a scrivere?”
“Passione. E rispetto per i Lettori. Non posso certo lasciarli così, a metà storia.”
“Non è da tutti… Io, da lettore lo apprezzo molto. Sarebbe come guardare una serie tv e scoprire che non c’è il finale dopo aver comprato tutte le serie precedenti. Poi la Leggenda ha un qualcosa di nuovo. Qualcosa che fin’ora non c’era.
“Trovi?”
“Io penso di si. All’inizio sembra un romanzo fantasy come tanti, ma il mondo che hai creato poi si rivela così strano che effettivamente non sembra più un fantasy.”
“Strano?”
“Intendo che non è il solito fantasy. Ho trovato un po’ di tutto, dal classico al moderno. Un miscuglio che per quanto strano funziona.”
“Beh, ti ringrazio. Curiosità, dove sei arrivato nella lettura?”
“Sto finendo il quarto libro.”
“Eeee?”
“Vuoi sapere se mi piace vero? Ma com’è che sei tu a fare le domande adesso?”
“Semplice, perché voglio sapere chi ho davanti. Quindi domanda trabocchetto.
Se la centri continui tu. Se no rispondi alle mie domande.”
SPOILER
“Ok, l’hai letto veramente. Continua pure.”
“E’ la prima volta che devo fare un esame per fare un’intervista. In ogni caso, per rispondere alla tua domanda. Mi piace. Devo dire che la storia si evolve un po’ lentamente, ma la lettura è piacevole. Come pensano in tanti il tuo metodo di impaginazione è tanto odioso quanto geniale.
Come mai questa scelta di fare capitoli così brevi?”
“La gente non ama leggere, così dicono. Il tempo è poco e questa SCUSA è uno dei motivi perché i libri restano sugli scaffali. Così ho deciso di provare a fare capitoli brevi che possano intrattenere anche solo per 5 minuti. Cinque minuti li trovano tutti. Alternare i capitoli mi serve sia per far evolvere più trame contemporaneamente che a mantenere alto l’interesse. In pratica ogni capitolo lascia qualcosina in sospeso che dovrebbe invogliare la lettura. Il motivo della lunghezza  fa in modo che il Lettore trovi ancora 5 minuti per andare avanti.”
“Un metodo che funziona, devo ammetterlo. Almeno con me ha funzionato. Ma gestire così tante trame non è difficile?”
“Non immagini quanto. Fortunatamente più la trama prosegue e più semplice diventa il tutto.”
“Ora, una domanda che devo farti. In quattro libri che ho letto ho trovato una quantità di eventi, di personaggi a dir poco fuori misura. Sembra a volte che la trama sia talmente vasta che difficilmente possa portare a qualche parte. In realtà più di una volta le mini-trame si incrociano in modo a dir poco inaspettato. Ad esempio durante la fuga nella cascata del Diavolo.”
“Attento a ciò che scrivi, non spoilare troppo…”
“Tranquillo, dicevo… la trama quindi è già scritta in modo che tutti gli eventi si incastrino alla perfezione, suppongo.”
“Supponi male.”
“Cosa vuoi dire?”
“Voglio dire che la trama si evolve da sola. Io non so bene cosa succederà quando mi metto a scrivere.”
“Quindi è tutto un caso?”
“Non credo. Nel senso che i personaggi sanno cosa fare. E quando lo fanno tutto va magicamente a posto. Come se la storia fosse già scritta. Sembra una pazzia ma è la verità.”
“Mi stai dicendo che non sai come finirà il tuo romanzo?”
“Assolutamente si. Non ne ho idea. So solo che finirà come deve finire. E che finirà senza lasciare buchi nella storia. Se ci saranno buchi saranno motivati anche quelli.”
“Sai che con questa affermazione potresti perdere molti lettori?”
“Spero di no. Anche perché la saga verrà portata a termine, è già praticamente finita. Tutto il tempo verrà impiegato per una stesura più accurata, cosa che effettivamente mi occupa la maggior parte del mio tempo.”
“Sembri molto fiducioso.”
“Lo sono perché i Lettori sono soddisfatti della Leggenda. Perché sono sempre di più e questo significa che il passaparola che si sta generando è del genere positivo. Se quello che ho scritto fin’ora piace, quello che scriverò dopo non potrà che essere migliore. Si diventa più bravi con la pratica, sbaglio?”
“In teoria si. In pratica molte saghe promettenti finiscono malissimo. Non vorrei che la Leggenda facesse quella fine.”
“Lo spero anch’io. Chi vivrà vedrà… anzi leggerà.”
“Dicevi che Rapture è il libro che preferisci. Motivo?”
“E’ quello scritto meglio. Dal mio punto di vista ovviamente. Senza contare la trama. Unico rammarico è che non sia mia.”
“Verrà mai pubblicato?”
“La 2k non mi ha ancora contattato. Le speranze ci sono, ma non ci conto. In ogni caso, cmq vada sono contento di averlo scritto.”
“Tra i tanti scritti ho notato Incazzatissimo Me, Diavolo di un commesso e Noi che… Tutti nati in pochissimo tempo. Come mai non ti concentri solo su un genere?”
“Io scrivo, non scelgo mai cosa scrivere. Sembra strano ma quando mi metto alla tastiera non so mai cosa riempirà il foglio. Certe volte mi viene un’idea e provo a metter giù due righe. Quando smetto mi trovo 10 pagine. Quindi questi libriccini sono nati per caso e si vede. Non sono curati, scritti in fretta e furia. Quasi tutti scritti in circa 10 giorni, non puntano certo alla perfezione. Diciamo che sono un intrattenimento per i lavori grossi. Tuttavia Incazzatissimo Me e Noi che sono stati apprezzati.”
“Il commesso?”
“Il commesso no. Un flop per ora. Peccato, a me piaceva. Lo trovo divertente.”
“Ho letto Incazzatissimo Me. E’ un po’ cattivello.”
“Dovresti leggere il seguito…”
“Il seguito? C’è un seguito?”
“NO. O meglio, si. Ma non lo pubblicherò. Chi l’ha letto lo ha trovato troppo cattivo. Così non ci sarà un seguito a meno di una revisione drastica che al momento non ho intenzione di fare.”
“Accidenti, ma scrivi un sacco.”
“E quello che scrivo non è nemmeno un decimo di quello che ho in testa…”
“Il prossimo libro? Si può sapere?”
“Una raccolta di racconti brevi. Un libro molto particolare devo ammettere.”
“Puoi dirmi di più?”
“Beh, posso farti leggere un racconto, ma niente spoiler. Solo un parere.”
“Ok. Lo leggo subito?”
“Se vuoi.”
“Dammi 5 minuti allora.”

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