venerdì 26 luglio 2019

Analizzando le critiche

In attesa della revisione del 17esimo mi sono concesso del tempo per rileggere le critiche ricevute.
Poche ma ci sono, ed è giusto prenderne atto.
Provo per l'ennesima volta ad analizzarle con calma.
La critica più fastidiosa (per me ovviamente) è la segnalazione di errori ortografici, soprattutto nella prima saga.
Ci sono, vero, eppure ho tentato e sto tentando da sempre di eliminarli. In parte sono sviste, in parte una tastiera che ha macinato qualcosa come un paio di miliardi di battute (e che deve durare ancora un libro), ma soprattutto la colpa principale è il formato del file originale.
Sono trascorsi anni, cambiati i sw, e con essi i formati di formattazione. Pochi sanno che i formati del file in seguito vengono convertiti per la trasposizione su kindle, e che queste conversioni creano pastrugni di ogni genere.
Ovviamente c'è anche del mio, non sono una macchina, e l'errore (casuale, involontario, o per mia mancanza) c'è. Le oltre 10 edizioni della prima saga dimostrano che lo scopo è migliorare e correggere di continuo. Di fatto tutti hanno notato che questi errori tendono a diminuire man mano che la saga procede. Merito di Silvia che corregge i miei strafalcioni, e anche mio che imparo a fare le cose meglio.
Un'altra critica ricevuta è la diversa 'bravura' (non so come chiamarla) percepibile dal primo all'ultimo libro. Beh ragazzi, come ho scritto prima... imparo. Lentamente e mai abbastanza, ma imparo. Quella che per molti è una critica per me è invece un successo. Vuol dire che ad ogni romanzo supero i miei limiti (spero in meglio).
Poi ci sono le critiche strane. Quella che meno comprendo (davvero) è chi si lamenta dei riferimenti a volte palesi ad altre opere di qualunque genere si tratti. Sono senza fantasia? mmm non credo.
I riferimenti sono voluti, sempre. Ho fatto salti mortali per infilare dentro di tutto nella trama, ho letteralmente riempito le pagine di citazioni di ogni tipo con lo scopo di creare qualcosa di nuovo e a costo di sembrare sfacciato, penso di esserci riuscito. Io VOLEVO che la Leggenda fosse piena di Leggende e tutto il resto.
C'è chi si lamenta delle scelte tipografiche. 'Fastidiosissimo il maiuscolo per urlare'.
E pensa te che l'ho fatto apposta. URLARE in maiuscolo, così come le emoticon (non ho osato tanto, ma è per fare un esempio) è diventato un nuovo modo di scrivere. Lo fate sui forum, lo fate con i messaggi... E' realtà. Perchè non adeguarmi a questo nuovo metodo di scrittura? Perchè non è quello che trovate in un classico libro? Perchè ho osato violare regole scritte secoli fa?
Nella Leggenda ho osato spesso, ogni volta che potevo a dirla tutta. Volevo qualcosa di nuovo, di attuale, e se non piace ai lettori navigati... beh... spiacente, la Leggenda allora non fa per voi. Solo io il primo a dirvelo, consigliandovi altri libri. Gli stessi che sono tutti uguali come trame e contenuti, stile e punteggiatura. Non ho scritto la Leggenda perchè fosse come gli altri libri, anzi, proprio il contrario. Piace o non piace, ma non me ne pento, è esattamente come volevo che fosse.
Il mio scopo non era certo quello di scatenare un putiferio per un maiuscolo. La Leggenda è scritta per giovani alle prime letture, e i giovani USANO IL MAIUSCOLO!
E considerando che è per giovani, i dialoghi stessi (soprattutto nei primi volumi) non possono essere necessariamente troppo complessi o scoraggerei la lettura. Lo scopo è proprio il contrario, incentivarla al massimo e molte sono le tecniche che ho usato per raggiungere questo scopo.
Come avrete notato, più si va avanti nella lettura e meno puerili diventano i dialoghi. Avvicino, restando nel semplice e scorrevole, i lettori piano piano sia a leggere che a pensare.
E credo di aver fatto centro anche in questo caso, visto che raramente interrompono la saga e arrivano alla fine, libro dopo libro. Sedici libri io lo vedo come un successo, quindi invito i lettori più esigenti a provare a comprendere questo punto di vista.
Tralascio le critiche sul prezzo e sulla copertina. Sappiate che sto lavorano anche su quegli aspetti.
Non tralascio invece le critiche pervenute riguardo le citazioni religiose contenute nel 15 e 16.
Sono palesi e a qualcuno non vanno giù, forse perchè ho OSATO (urlo) toccare una parte della mitologia (quella è, fatevene una ragione e non una religione) che alcuni reputano intoccabile.
Fatemi capire... se cito Zeus o Quetzalcóatl tutto va bene. Eppure sono divinità pure quelle. Se cito Sheva o Odino va bene. Eppure sono divinità pure quelle. Se PER VOI non esistono quindi va bene e tutto è concesso? Non funziona così, spiacente. Forse è il caso di prenderle solo per quello che sono, ovvero citazioni.
Chiudo con le critiche con un autocritica. Vorrei riscrivere il primo romanzo e parti del secondo.
Da zero. Qualcosa che ho sempre voluto fare ma che non ho mai fatto e che ho deciso di non fare.
La Leggenda cresce con me e con voi, e lo stile acerbo che matura pian piano fa parte di questa storia. Possiamo apprezzarlo entrambi.

Non volevo fare polemica, solo motivare (spero una volta per tutte) che leggo le critiche e le analizzo, poi decido cosa fare. Ho sempre dato ascolto a chi critica in modo costruttivo e lo farò per il tempo che resta.

Alla prossima con novità sul 17 (spero).












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