Appena letta una recensione che mi ha un pò sorpreso.
Parla di Salier, il folletto della buona sorte.
Come sia nato quel personaggio meriterebbe diverse pagine, ma posso rivelarvi qualche segreto.
E' nato volutamente 'stordito' con l'intento di dare respiro al Lettore e alleggerire la trama di quel tanto che basta per consentire qualche sorriso.
In realtà Salier si è rivelato, con mia sorpresa, ben più che una comparsa ma un vero protagonista.
Un pò come lo è stato a suo modo il primo Salier, con cui condivide il nome e l'arte.
Il primo doveva essere un alter ego di Lupin III, un ladro gentiluomo con un carattere molto simile a quello dei cartoni animati. In qualche modo lo è davvero, in molti hanno segnalato la somiglianza (voluta, come è voluta quella di quasi tutti i personaggi della saga). Il secondo Salier doveva essere molto simile al primo, in qualche modo lo è (è un pò uno spaccone egocentrico) ma si è rivelato ben più di questo. Ha preso vita e devo dire che scrivere le sue stramberie è stata una delle parti più divertenti di tutto il romanzo. Non sapevo nemmeno io cosa avrebbe detto o fatto, alla fine mi sono affezionato e ho scoperto che sotto quel cappuccio e ai suoi modi vi era un eroe sotto molti aspetti.
Vi anticipo che nel 17 Salier ci regalerà ancora qualcosa.
A proposito del 17, vado avanti e ho avuto una rivelazione. Bella e brutta alla stesso tempo.
Aspetto il responso di Silvia prima di parlarvene, che ha già per le mani oltre 200 pagine di bozza da correggere.
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